Ora è ufficiale: dal prossimo anno avremo più feste a lavoro e la settimana diventa corta

Buone notizie per gli italiani: dal prossimo anno avranno più feste a lavoro, benvenuta settimana corta!

In un periodo storico in cui il mondo del lavoro è perlopiù caratterizzato da brutte notizie a causa di un mercato stagnante, stipendi ridotti e carriere discontinue, finalmente è in arrivo una novità di tutt’altro tenore. Se non altro, a partire dal prossimo anno, i lavoratori potranno godere di più giorni festivi.

calendario e donna al computer
Ora è ufficiale: dal prossimo anno avremo più feste a lavoro e la settimana diventa corta (Stazionepratospilla.it)

Già da tempo si parla della cosiddetta ‘settimana corta’, composta da soli 4 giorni lavorativi. Tuttavia, le società e le aziende che negli ultimi anni hanno provato a sperimentare il nuovo modello hanno riscontrato risultati poco convincenti. Ad ogni modo, se da un lato l’introduzione della settimana corta sembra essere ancora lontana, dall’altro sono in arrivo più giorni di festa sul calendario.

Dal prossimo anno più feste a lavoro (e a scuola): le date da segnare sul calendario

Dal 2026 si tornerà a celebrare San Francesco d’Assisi come festività nazionale. La data da segnare sul calendario da lavoratori e studenti è quindi il 4 ottobre. Dal prossimo anno, infatti, non si andrà più a lavoro (salvo eccezioni per alcune categorie) né a scuola, ma si starà a casa. Il provvedimento ha ricevuto il via libera dalla commissione Affari costituzionali del Senato, in sede deliberante, diventando legge. La Camera lo aveva già approvato in prima lettura lo scorso 23 settembre.

La legge, presentata da Noi Moderati, è stata approvata a Montecitorio con 247 voti a favore, 8 astenuti e 2 contrari. La proposta è nata con l’obiettivo di raggiungere l’approvazione definitiva, con l’avvicinarsi della celebrazione dell’ottavo centenario della morte del santo nel 2026. Istituire la giornata di San Francesco come festa nazionale vuole inoltre rappresentare un richiamo alla pace, alla coesione e alla lezione di fede e spiritualità in un’epoca storica particolarmente delicata a livello internazionale.

statua di San Francesco d'Assisi
Dal prossimo anno più feste a lavoro (e a scuola): le date da segnare sul calendario (Stazionepratospilla.it)

Ricordiamo che la festa del Patrono d’Italia, San Francesco appunto, era stata abolita nel 1977 durante gli anni di piombo, e adesso torna in auge proprio in una fase burrascosa della storia contemporanea. “La figura del poverello di Assisi risponde a molte esigenze della società contemporanea. Al bisogno di pace, innanzitutto”. Ha dichiarato Alberto Balboni (FdI). “Il 4 ottobre di ogni anno l’Italia ricorderà di essere una terra di tradizioni che onora i suoi santi e la sua storia”. Ha aggiunto.

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Gian Antonio Girelli del Pd mette tuttavia in guardia: “L’istituzione della festa nazionale di San Francesco il 4 ottobre potrebbe rappresentare un momento importante per il Paese, ma rischia di restare una mera operazione simbolica se non accompagnata da scelte coerenti con i valori francescani”. Saranno gli italiani e la società tutta a riempire la festività di San Francesco con i valori ed il significato profondo che essa incarna.

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