È scattato l’allarme delle multe false in tutte le città italiane. Sono già migliaia i cittadini che ci sono cascati senza saperlo: ecco come ti rubano tutto.
È vero che ormai viviamo nell’era digitale, dove tutto è online e telematico. Un contesto in cui è normale che tutti mettano in guardia dalle truffe di phishing, tra le più pericolose in assoluto, che arrivano via email o sms, ma anche app di messaggistica istantaneo e social. Tuttavia, è molto importante sapersi difendere anche dai raggiri più classici, quelli che da sempre hanno una presa sui cittadini ignari di essere le vittime prescelte dai truffatori.
Non solo anziani o persone in difficoltà, i truffatori riescono a far cadere chiunque nelle loro trappole pensate appositamente per rubare i soldi sul conto. Tra le vittime preferite dei criminali ci sono gli automobilisti: dalla truffa dello specchio al raggiro della ruota bucata, sono numerose le tecniche pensate per colpire coloro che sono al volante.
Negli ultimi tempi, però, in molti sono stati colpiti da quella che viene conosciuta come la truffa delle multe false. Un inganno in cui è facile cadere perché è stato studiato nei minimi dettagli. Andiamo a vedere in che cosa consiste, come riconoscerlo e, soprattutto, quali sono i suggerimenti della Polizia municipale per aggirarlo.
Sono aumentate a dismisura le segnalazioni riguardanti la truffa dei verbali falsi che si sta propagando in diverse città italiane. Gli episodi hanno avuto luogo in città come Catania, Firenze e Pisa, dove moltissimi automobilisti si sono trovati sul parabrezza o nella casella della posta dei falsi avvisi di contravvenzione che apparentemente sembrano ufficiali, ma sono studiati benissimo proprio per sottrarre denaro alle vittime.
La cura dei verbali falsi fa impressione, perché vengono riprodotti sul documento il linguaggio burocratico e la grafica. Tuttavia, ci sono dei modi per poter riconoscere che si tratta di multe false. I simboli del Comune sono riprodotti in modo grossolano, mentre la formulazione del testo è più schematica di quella originale; senza contare che i caratteri tipografici non coincidono con quelli classici e alle volte possono comparire dei refusi nel testo.
È possibile riconoscere i verbali falsi anche dal fatto che si parla di 15 giorni per avere lo sconto, quando invece sui verbali ufficiali è di 5 giorni. Un altro dettaglio da notare sta nei metodi di pagamento, in cui le vittime vengono indirizzate a pagare via IBAN o attraverso siti web, quindi senza usare la piattaforma PagoPA o usare il bollettino postale premarcato.
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Le associazioni dei consumatori sottolineano che è molto importante non fidarsi delle informazioni sul verbale e cercare di approfondire tramite i recapiti ufficiali del Comune o della polizia municipale. È molto importante anche controllare attentamente il modello del veicolo, la targa, il luogo, la data e l’ora dell’infrazione commessa. Nel caso in cui qualcosa non dovesse tornare, vuol dire che si tratta di truffa.
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